Dai no ai sì

 

Dici sempre di no! Sbotta la ragazzina che è di fronte all’ennesima risposta negativa del genitore… Ma davvero i papà e le mamme di oggi dicono sempre di no?

Oggi i genitori sono, evidentemente, molto meno severi dei loro predecessori e i bambini godono di maggiore libertà nel parlare, nell’agire, nelle iniziative, nel tempo libero, nelle richieste, in tutto. La forbice dell’autonomia dei figli si è di molto allargata…

 

Per cui gli educatori che dicono sempre di no sono ormai estinti?

No ci sono ancora e vivono in buona compagnia, lo dimostra l’esperienza che mi capita di vedere spesso: quando una mamma ammette durante i nostri incontri che la sua prima risposta alle richieste dei figli è solitamente negativa e molte altre riconoscono di avere lo stesso comportamento…

 

Allora i figli hanno più libertà di agire autonomamente senza chiedere il permesso, ma se chiedono, ricevono spesso come risposta un bel no!

Mi pare che sia proprio così…

 

Ma se io papà mi accorgo che rispondo sempre di no, che posso fare?

Se rispondi alle richieste dei tuoi figli con rifiuti automatici, conta quante volte dici di no in un giorno.  Il risultato può essere estremamente illuminante (e talvolta imbarazzante); ma il peggio deve ancora venire…

 

C’è di peggio che scoprire che diciamo una valanga di no ogni giorno?

C’è di peggio! Infatti, se serve contare i no; molto più utile, per cambiare il nostro comportamento, è stabilire quanti di essi siamo riusciti a far rispettare… e la conta – sia ben chiaro – deve essere fatta impietosa, senza indulgenze verso noi stessi. Perché, vedete, se tutti i no che abbiamo detto li abbiamo fatti rispettare, potremmo essere autoritari, all’antica, severi… ma credibili, stimati e amati dai nostri figli che pur vorrebbero più indipendenza; ma: a) se molti no non vengono rispettati non siamo per nulla indulgenti, o moderni, o teneri… siamo, agli occhi dei nostri bambini, insicuri, incerti, poco affidabili; b) se rispondiamo di no troppe volte e spesso “cediamo” i nostri figli hanno già imparato mille modi per farci dire di sì il che significa che in qualche modo ci “dominano” e siamo in loro potere; c) se a ogni no segue una lunga, estenuante trattativa, finché il no viene mitigato, aggirato, o trasformato in sì, questo ci pone, in uno stato di perenne conflittualità…

 

Un perenne contrasto tra genitori e figli non è certo una bella prospettiva…

Questa situazione è effettivamente carica di gravi conseguenze sia sul rapporto educativo, sia sui legami affettivi, sia sulla salute mentale dei contendenti… quindi è da modificare subito, perché è assolutamente inquinante e deleteria per la salute mentale, la serenità e la pace in famiglia.

 

Modificarla subito, come?

Ricordando, come prima cosa, la nostra, tante volte ripetuta regola secondo cui non bisogna mai dare un ordine o stabilire un divieto o dire un no, senza essere perfettamente certi che lo faremo rispettare.

 

Poi… in positivo?

Per prima cosa, forse dovremmo provare a dire, qualche volta di sì. Per esempio alla richiesta di guardare la tv può tranquillamente seguire: Sì, dopo che hai fatto i compiti; alla domanda: Posso andare a giocare con Giuseppe? si può rispondere “positivamente” se è ben chiaro a che ora si parte e a che ora si torna. Esagero se dico che quasi tutte le risposte negative possono essere riformulate ed espresse con un sì che vuole ed esige l’attuazione delle normali regole di famiglia, dimostrando ai figli che possono ottenere ciò che desiderano nel rispetto dei patti che consentono una normale vita in casa e fuori? Così, all’interno delle regole di famiglia, si può addirittura ottenere la loro adesione e collaborazione, che è il risultato ottimo della nostra azione educativa.

Per seconda, possiamo limitare allo stretto necessario i vostri interventi proibitivi… spesso vale la pena di rischiare invitando il figlio a prendere le sue autonome decisioni… a pensarci bene certo; ma a scegliere da solo: Sei grande oramai, decidi da solo… perché mi chiedi ancora “mamma posso?” come un bambino piccolo?

 

Ma ci sono anche no che non possono essere trasformati in sì!

Ovviamente alcuni no non possono essere trasformati in sì. Quando nostro figlio ci chiede qualcosa che entrambi sappiamo non potrà essere concessa, diciamo semplicemente (ed è la terza regola positiva): Già conosci la risposta, perché me lo chiedi, e non diamo ulteriori spiegazioni.