Il capitolo settimo dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” è interamente dedicato all’educazione e attribuisce ai genitori l’importanza che in realtà hanno: “i genitori infatti incidono sempre sullo sviluppo morale dei figli in bene e in male” (n. 259). Così è detto nelle prime due righe ed è verissimo, perché qualsiasi cosa noi facciamo o diciamo viene recepita e fatta propria dai nostri figli, nel bene e nel male, appunto. Questo significa sostegno, accompagnamento e guida preoccupandoci, certo, di sapere dove sono fisicamente i figli, ma soprattutto, dove si “trovano” in senso esistenziale, come vivono con loro stessi, che cosa pensano di sé, quale livello di maturità hanno raggiunto. “Lo sviluppo affettivo ed etico di una persona richiede un’esperienza fondamentale: credere che i propri genitori sono degni di fiducia”; di modo che il figlio sappia “di essere prezioso per i suoi genitori” (n. 263). E qui entra il valore della disciplina come indicazione costruttiva che aiuta a vivere bene e a sentirsi protetto; qui entra il valore del perdono richiesto quando si sbaglia e la volontà di riparare il danno causato (n. 268). La famiglia è, dunque, la prima scuola dove si impara l’uso della libertà ed è il primo ambito della socializzazione con l’attenzione rivolta in particolare alle nuove tecnologie che possono facilitare o compromettere l’educazione in famiglia e la socializzazione. Se infatti ogni momento libero dalle normali attività è occupato dai figli utilizzando i nuovi mass-media, davvero corrono il rischio di cadere nell’ “autismo tecnologico” che li espone al condizionamento e alla riduzione progressiva delle capacità di assumere le proprie decisioni. Le comunità cristiane sono chiamate a offrire il loro contributo al compito educativo delle famiglie, in particolare nella trasmissione della fede (n. 279). L’esortazione prosegue poi con un paragrafo che già dal titolo non lascia dubbi: “Sì all’educazione sessuale” e cita il Concilio Vaticano II che già negli anni ’60 consigliava una prudente educazione sessuale rivolta ai bambini e agli adolescenti. A tal proposito “dovremmo domandarci, continua il documento, se le nostre istituzioni educative hanno assunto questa sfida inserendola nel quadro dell’educazione all’amore e alla reciproca donazione (n. 280). La conclusione è interamente rivolta all’educazione alla fede che è dono di Dio ricevuto nel battesimo e che rende i genitori strumento di Dio per il suo crescere e svilupparsi.
Il documento è straordinariamente ricco di proposte e di valori per l’uomo e il cristiano. Credo che tutti dovrebbero acquistarlo (costa meno di tre euro), leggerlo e metterne in pratica le proposte.