Ci sono due fatti che caratterizzano, fin dalla nascita, le relazioni tra fratelli, il primo che non si sono scelti, il secondo che devono dividersi le attenzioni dei genitori. Questi due fatti, incontrovertibili, di cui nessuno ha colpa, rendono sovente difficili i rapporti. Le controversie, i diverbi e gli scontri fisici, ora che la convivenza è prolungata a causa del lockdown (magari in assenza dei genitori e con la custodia dei nonni o di una baby-sitter), sono anche più frequenti e più difficili da gestire.
La prima cosa da tener presente è il fatto che tra fratelli ci si vuole bene. Basta osservarli nei momenti buoni – quando, cioè, si raccontano le loro avventure, quando insieme progettano, costruiscono o giocano in tutta tranquillità condividendo idee e materiali, ecc. – per concludere che in realtà è molto maggiore il tempo in cui vanno d’accordo che quello in cui litigano. Ne viene un corollario: in ogni occasione cerchiamo di ampliare i tempi di tranquillità e di portare a termine in breve tempo i momenti di contesa.
La seconda dipende da quanto tempo stanno insieme. Se i tempi sono troppo prolungati, se sono abbandonati a loro stessi per ore, è facile che annoiandosi trovino motivo di contrasto. Facciamo dunque in modo che ci siano anche tempi in cui vivono separati l’uno dall’altro. Contrariamente a quanto si pensa il fatto che stiano lontani non è negativo, anzi aumenta le possibilità che stiano bene quando sono nel medesimo ambiente.
Non va dimenticato poi che è compito degli adulti educatori, seppur senza esagerare, organizzare anche il loro tempo libero, regolando le varie attività, magari proponendo giochi che conoscono e che non conoscono, magari parlando con loro di cose interessanti, leggendo una storia, ecc. I bambini hanno bisogno di sentire che ci sono persone adulte che li seguono e che hanno in mano le redini anche quando sono liberi da impegni specifici.
Quando però scoppia la bega, può essere controproducente presumere che risolvano i conflitti tra di loro. Mai dobbiamo tollerare la violenza, né fisica né verbale, perciò i genitori invece di lasciarli bisticciare finché vogliono devono separarli fin tanto che gli animi non si siano calmati, insegnando così che le grandi litigate si evitano – e vale anche per gli adulti – semplicemente allontanandosi.