Premesso che non tutti i bambini hanno paura e che molte paure sono indotte (cioè sono sollecitate dall’ambiente) la paura forse più diffusa, ma anche più facilmente evitabile, è quella del buio. Si manifesta quando il piccolo deve andare in un luogo senza luce e continua al momento della nanna quando chiede di lasciare una luce accesa. La soluzione è facile: ogni luogo, dove va il bambino sia ben illuminato e nella sua cameretta ci sia una piccola luce accesa tutta la notte.
Meno diffusa la paura dei tuoni, del vento, dei lampi; ma se noi davanti ad un temporale siamo assolutamente tranquilli, sicuri nella nostra casa, lui non percepirà nessun stato di ansia da parte nostra e presto imparerà a superare i suoi timori.
Evitiamo poi totalmente di intimorirlo con la storia del lupo nero che lo prenderebbe se non è buono e per quanto riguarda la Tv, scegliamo i programmi che vede e cerchiamo di essere sempre con lui quando è davanti al piccolo schermo. Per il telegiornale che presenta scene di violenza, ecc. non capisco perché un bambino piccolo dovrebbe guardare il telegiornale, forse perché la Tv è accesa durante la cena? Ebbene semplicemente spegniamola.
Paure indotte sono pure quelle dei topi, degli scarafaggi, dei rospi, dei serpenti, dei ragni; perché quanti sono i bambini che oggi vedono un topo, tanto meno un rospo o un serpente? forse uno scarafaggio, più facile certo il ragno. Ma anche se li vede perché dovrebbe averne paura? Un tranquillissimo ragno che ha deciso di tessere la sua tela sulla nostra terrazza, perché dovrebbe far paura al nostro piccolino? Quindi se tali paure dipendono da noi è facile non farle nascere.
Gli incubi notturni invece sono di natura emotiva e i bambini non ne sono esenti. Quando capitano, diciamo che tutti facciamo sogni belli, ma anche brutti; se sogniamo cose belle, accettiamo anche quelle brutte, sapendo che mamma e papà sono lì vicini.
È abbastanza diffusa anche la paura del dottore ed è facilmente spiegabile: oggi per ragioni di salute si portano spesso i bambini dal pediatra e questi per fare con scrupolo il suo lavoro li pesa, li misura, li visita in lungo e in largo. La cosa a noi sta bene, ma a loro no, per loro la visita medica si associa a esperienze poco piacevoli se non dolorose. La soluzione può esser nel ridurre le visite al necessario e nell’affidarsi a un pediatra che ci sappia fare con i bambini.
Siamo alla conclusione: abbiamo stabilito che gran parte delle paure è generata dai comportamenti degli adulti; ma – quando ci sono – non neghiamole, perché, se il “mostro” di cui ha paura il nostro piccolo è fittizio, la paura è reale e la prova per davvero. Sarebbe quindi errato prenderlo in giro, accusarlo di raccontar balle, denigrarlo o, peggio, castigarlo. Semmai è necessario ascoltarlo perché ha bisogno di comunicare le paure e già esprimendole l’ansia diminuisce.
Dopo le sue manifestazioni verbali rassicuriamolo sul fatto che avere paura è del tutto normale e che anche noi adulti abbiamo paura.