Una “grande litigata” tra madre e figlia, rimproveri, parole forti e reciproche accuse di incapacità a comprendersi. Succede spesso (ma a maggior ragione ora che è notevolmente aumentato il tempo di convivenza in casa coi figli) e… restano i “musi lunghi”; ma per quanto tempo? Ci sono genitori e figli che non si parlano e si ignorano reciprocamente per settimane; che dopo un litigio provano profondi, perduranti rancori; che sono certi di aver ragione e che, pertanto, non sono tenuti a fare alcun passo verso la rappacificazione.
Ma questo è educativamente molto deleterio.
Innanzitutto, le “beghe” occorre prevenirle, semplicemente per evitarle. Quando ci si accorge che i toni stanno salendo, quando ci si rende conto che si sta scivolando verso le urla e le frasi offensive… ebbene: concediamoci una pausa, allontanandoci per un momento. Questo tipo di intervento consente di placare le ire e di riprendere più tardi l’argomento che era lì lì per farci perdere le staffe. Distaccarsi dalla situazione di tensione dà anche una significativa dimostrazione di autocontrollo e di capacità di gestire le emozioni tenendo presente che tendiamo ad agitarci maggiormente se – alle persone con cui trattiamo – teniamo molto. Riconquistata almeno in parte la calma, per mantenere l’autorevolezza e controllare il conflitto si può ragionare pressappoco così: “Io ho età, esperienza e capacità di controllo molto maggiori di mia figlia, ci vuole altro che una ragazzina di quattordici anni per farmi andare fuori dai gangheri”. Per cui non mi blocco e assumo un comportamento il più possibile tranquillo, almeno come lo sarebbe se dovessi discutere (civilmente) una questione di lavoro molto difficile con un mio collaboratore.
Ma se il guaio è combinato? Un abbraccio accompagnato da: “Ti voglio bene”, una semplice frase come: “Capisco quello che provi ora” o (quando abbiamo detto o fatto qualcosa di cui ci siamo pentiti): “Scusami, ho esagerato” può risolvere tutto e perdonare tutto. Alcune persone pensano che chiedere scusa sia perdita di autorità, ma la collera è un sentimento umano che non sempre si domina. E quando non ci si riesce si chiede scusa, riducendo il risentimento e spianando la via alla riconciliazione. Nella nostra famiglia nessuno tiene il broncio a nessuno: mai! E c’è da parte di tutti la volontà di ristabilire l’armonia: subito!