Sono finalmente arrivate le vacanze, tanto desiderate da alunni e studenti; ma anche da mamme e papà. I primi perché si liberano dalla scuola e i secondi perché finiscono sia gli impegni collaterali alla scuola (sveglia, accompagnamento, mensa, ecc.); che i “problemi” connessi alla scuola (voti, colloqui, interrogazioni o verifiche in classe, note e quant’altro).
Tutto bello dunque? Sì, certo, se non ci fossero i compiti delle vacanze!!!
C’è chi li vuole ridurre, chi abolire del tutto; ma intanto ci sono e come ci possiamo organizzare? Una posizione pedagogicamente corretta può essere quella che venga elaborato dal figlio studente (i più piccoli saranno aiutati da noi) a fine giugno-primi di luglio un “piano” di svolgimento dei compiti, con date ed orari, terminante con la frase: “Mi impegno a rispettarlo”. Un piano visto da tutti ed appeso in una parte ben visibile della casa.
Compito dei genitori, nella fase di redazione, è quello di controllare che sia “fattibile” tenendo conto degli impegni che comunque ci saranno; impegni di famiglia e dei figli; poi ovviamente sarà quello di vigilare affinché venga attuato.
Verrà rispettato? Sì o forse no; ma in questo caso si procederà al “recupero” di quanto perduto. Esemplifico per essere chiaro: oggi non c’è stato tempo per i campiti? nessun problema: si modifica il programma per fare nei giorni successivi quanto al momento non è stato possibile.
Il valore educativo del progettare i propri impegni scolastici estivi, dell’accettare le difficoltà di realizzazione superandole con i recuperi è almeno pari alla soddisfazione di avercela fatta. Non priviamo i nostri figli di questa grande gioia che darà tanta fiducia in se stessi. Torneranno a scuola fieri di sé. Certo il tutto sarà costato un bel po’ di fatica (anche a noi), ma che risultato! E se quest’anno non è andata bene, nessuna preoccupazione abbiamo molti anni davanti per migliorare.
Se applichiamo la pedagogia positiva non ci si metterà, quindi, a dettare per i figli regole che poi non faremo rispettare; ci sforzeremo, invece, di farle elaborare a loro; non ci lamenteremo perché non fanno niente in tutto il giorno, semplicemente chiederemo il rispetto di quanto loro stessi hanno pensato utile per se medesimi. Metteremo le vacanze con annessi e connessi, compiti compresi, sotto una luce favorevole e sfrutteremo con tranquillità le opportunità che offrono (Si veda anche: L. Domenighini, La Pedagogia Preventiva Positiva, Liberia del santo, PD, il cap. XIV).