«Io e mio marito ci stiamo separando. Abbiamo provato a chiedere aiuto, ma non c’è stato alcun risultato. Ha qualche consiglio su come devo comportarmi con i nostri due figli?». Così in sintesi la mail di Veronica (il nome è di fantasia).
Come prima cosa mi pare di poter rispondere: accetti la situazione, la affronti con coraggio e sia molto calma perché se i bambini vedono che la mamma è ferma e tranquilla, anche loro fanno altrettanto. Dirà loro quel che avviene: “Papà e mamma si sono voluti molto bene e voi siete il più bel dono di questo amore, ma ora non vanno più d’accordo per cui hanno deciso di abitare uno in una casa e uno in un’altra”. Aggiungerà che continuerete a essere il loro papà e la loro mamma e lo sarete sempre con tutto l’affetto, le cure, gli abbracci, i baci, ecc. di prima. Risponderà onestamente alle loro domande proprio per contenere ansie e paure, per rassicurarli, per dimostrare che non sottovaluta i loro sentimenti e la loro capacità di comprendere. Sarà molto sincera evitando di illuderli quando promettessero di essere buonissimi sempre, se papà e mamma tornassero insieme; quando tentassero di rappacificarvi magari recapitando “messaggi” all’uno o all’altra, modificati o distorti nel significato; quando, avendo il figlio combinato un guaio (magari a scuola), i due genitori “insieme” intervenissero per rimediare e lui ripetesse comportamenti inadeguati con lo scopo di farli incontrare; oppure quando – avendo avuto un certo successo, ad esempio nello sport – abbia visto i due genitori uniti nell’orgoglio di avere un figlio bravissimo.
Infine, mai e poi mai li metterà contro il coniuge che è e rimane il loro papà e fuggirà dalle occasioni di discussione davanti a loro semplicemente rifiutandole anche allontanandosi. I bambini, infatti, soprattutto se assistono ai litigi dei genitori, potrebbero sentirsi “responsabili” della separazione. Può darsi, quindi, che ci siano manifestazioni di regressione come succhiarsi il pollice o fare la pipì a letto, avere difficoltà nel sonno, ecc.; e – in età scolare – tristezza, diminuzione del rendimento scolastico, calo dell’autostima … Ma, se per il bene dei suoi bimbi lei lascerà da parte i rancori verso suo marito e privilegerà il dialogo mettendoci molta buona volontà, lei medesima e suo marito potreste trovare nei figli il “bene comune” su cui continuare a investire. Loro saranno da questo comportamento molto aiutati ad accettare la nuova situazione che può presentare anche risvolti positivi come la fine delle tensioni, dei litigi, dei silenzi e un clima di maggiore tranquillità.